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ToggleLa retribuzione è determinante per la soddisfazione del collaboratore (anche se non è l’unica variabile che lo fa restare fedele alla struttura).
In questo articolo vediamo quante forme di collaborazione possono essere stipulate e come sceglierle.
Retribuzione del tecnico veterinario
Partiamo dalla più semplice, quello che non ha variabili perché ha solo una modalità per essere retribuito.
Per prima cosa, ricordiamo che i tecnici veterinari per la natura del loro lavoro, tipicamente senza autonomia decisionale, devono essere assunti come dipendenti secondo il contratto nazionale dei tecnici veterinari.
Ed è un obbligo di legge.
Non si possono avere in struttura tecnici in partita IVA, pena sanzioni molto salate da parte dell’ispettorato del lavoro.
Retribuzione del Medico Veterinario
I Veterinari possono essere:
- assunti come dipendenti con uno stipendio fisso e con tutti i contributi associati,
- essere in partita IVA, normalmente in regime forfettario (se il fatturato annuale è sotto gli 85.000€).
Come stabilire la retribuzione?
Ci sono varie metodiche:
- compenso fisso,
- a gettone,
- a percentuale,
- a prestazioni.
Queste sono le principali, ma potrebbero essercene molte altre, che solitamente sono commistioni tra quelle descritte.
Retribuzione a compenso fisso
Una retribuzione a compenso fisso presuppone una cifra stabilita in precedenza tra le parti: in base ad un impegno minimo di ore verrà corrisposto una cifra.
Attenzione perché questo tipo di retribuzione potrebbe essere ritenuta una forzatura da parte dell’Agenzia delle entrate che, vedendo una cifra fissa mensile ripetersi per diverso tempo
alla fine potrebbe “obbligare” a trasformare la collaborazione in un rapporto lavorativo dipendente vero e proprio con tanto di assunzione.
Compenso a gettone
La metodica a gettone, invece, si sta affermando tra i medici, soprattutto di pronto soccorso.
Prevede il pagamento di un “gettone” orario a fronte di un impegno in struttura di un numero di ore prestabilito.
Questa metodica viene utilizzata in campo medico per supplire i buchi di personale in momenti particolari (periodi estivi e festivi) e/o in reparti particolari (pronto soccorso, reparti di lungo degenza).
È caratteristica di un rapporto non strutturato con ottiche di lungo periodo o di fidelizzazione dei collaboratori.
Retribuzione a percentuale per i collaboratori veterinari
La retribuzione a percentuale prevede un riconoscimento di una percentuale prestabilita sul netto delle fatture generate da quello specifico collaboratore.
Può essere una metodica che possono utilizzare le strutture di piccole e piccolissime dimensioni, caratterizzate da flussi di cassa marginali, e per collaboratori particolarmente competitivi e ambiziosi.
Retribuzione a prestazioni
La retribuzione per prestazioni viene utilizzata mediamente nei confronti di professionisti esterni di alta specializzazione che si recano in struttura per prestazioni esclusive.
A questi professionisti normalmente si riconosce, ovviamente con accordi prestabiliti, una cifra fissa o una percentuale a fronte delle loro prestazioni specialistiche.
Ogni forma di retribuzione si adatta meglio a uno piuttosto che a un altro rapporto lavorativo: sta a noi scegliere la forma migliore per ogni rapporto di collaborazione.
L’importante però è che il gestionale di struttura possa gestire sia i turni che le prestazioni effettuate da ogni collaboratore al fine di avere un monitoraggio preciso.
Sarebbe infatti un errore clamoroso riconoscere un compenso più alto di quanto non viene generato da quel collaboratore.
Infine, un ultimo consiglio: è fondamentale avere un trattamento equo verso tutti i collaboratori, evitando di creare figli e figliastri.
E soprattutto le condizioni retributive devono essere chiare a tutti fin dall’inizio, per evitare fraintendimenti successivi.
Qui trovi un articolo che ti spiega come misurare le performance dei collaboratori e di conseguenza stabilirne i compensi adeguati.
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