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Come calcolare il valore di una struttura veterinaria?

come calcolare il valore della propria struttura veterinaria

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In certe fasi della propria vita professionale può capitare di avere l’impulso o la necessità di lasciare tutto e cambiare vita.
Al di là delle motivazioni di scelte così drastiche, uno degli aspetti più “sentiti” è quello della valorizzazione della propria struttura, grossa o piccola che sia.

L’ambulatorio o la clinica, che con tanti sacrifici abbiamo aperto e fatta crescere, rappresenta una parte di noi e della nostra vita.

Dal punto di vista di chi deve vendere nessuna valutazione sarà mai sufficiente, da quello di chi vorrebbe acquistare tutte le valutazioni saranno sempre esagerate.

I commercialisti, a cui ci affidiamo con fiduciosa speranza, sovente ci forniscono stime a noi incomprensibili e, a volte, non sanno spiegare il perché di queste valutazioni.

Come valutare la propria attività (studio professionale o ambulatorio veterinario che sia)

C’è da dire che la valutazione di una qualsiasi attività produttività è sempre un qualcosa di abbastanza “spinoso”.

Infatti, non si tratta di valutare un quadro o un’automobile, il cui valore è rappresentato da pochi elementi e pochissime variabili.
Si tratta di una valutazione di un bene “fisso” il cui valore, con poche eccezioni, tende a rimanere stabile nel breve-medio periodo.

Valutare un’attività economica invece è molto più complicato a partire dal fatto che l’attività economica è in divenire, genererà un valore anche negli anni a venire ed è un investimento produttivo e non fine a se stesso.

Nel corso degli ultimi 50-60 anni, illustri accademici si sono dedicati a questo aspetto della finanza aziendale, elaborando formule e teorie.
L’enorme differenza di dimensioni e tipologie di aziende fa sì che non esista UN metodo unico e incontrovertibile per la valutazione del valore di un’attività economica, ma è necessario scegliere quello più adatto alla realtà in oggetto.

Metodo dei multipli dell’EBITDA per capire il valore della clinica veterinaria

Il metodo forse più utilizzato, per la sua semplicità e immediatezza, è quello dei multipli dell’EBITDA (Earning Before Interest Taxes Depreciation and Amortization).

Risoluzione problemi

L’EBITDA è un valore che si ricava dal conto economico (ve lo può fornire il vostro commercialista) e che esprime la redditività che un’azienda genera con la sua gestione operativa.

Va da sé che è un indice che deve essere positivo, perché quando è negativo le cose non vanno per niente bene, l’azienda cioè sta perdendo soldi. Questo metodo utilizza come si diceva l’EBITDA e lo moltiplica per un fattore X derivato da transazioni simili in un mercato simile a quello in cui siamo. Tutto semplice, tutto bene? Non proprio…. Questo metodo se, da un lato, offre una semplicità e una immediatezza uniche, dall’altro lato però ha una discrezionalità enorme: i fattori moltiplicativi sono spesso racchiusi in una forchetta di valori che può variare anche molto.
Si pensi che nel settore veterinario in un certo periodo questa forchetta oscillava tra i 5X e i 18X: questo vuol dire che di fronte ad un valore di EBITDA di 100.000€ la valutazione poteva oscillare tra i 500.000€ e il 1.800.000€.
Quale delle due è la valutazione giusta? Per ovviare a questa enorme discrezionalità sono stati elaborati metodi più scientifici e decisamente più complessi.

Metodo del DCF (Discounted Cash Flow) per valutare il valore di una struttura veterinaria (ospedale o studio veterinario)

Quello che al momento è considerato uno dei metodi più accurati è il DCF (Discounted Cash Flow) o metodo dei flussi di cassa attualizzati.

Questo metodo valuta il valore dell’azienda dalla capacità di generare flussi di cassa positivi negli anni a venire, e quindi di generare valore per l’investitore che va ad acquistare.

Anche questo metodo presenta delle discrezionalità, ma la forchetta della stima oscilla tra un +/-15%.

Come si calcola il valore di una clinica veterinaria
I flussi di cassa non sono calcolabili attraverso una BI, ciononostante, alcuni parametri possono essere estrapolati dalle dashboard del vostro gestionale

Per poter effettuare questi calcoli sono però richieste delle competenze e delle conoscenze approfondite di finanza aziendale e non sempre i commercialisti sono in grado di farlo.

Ma oltre che in un’ottica di vendita/cessione a cosa serve sapere quanto vale la nostra attività?

Serve per

  • monitorare lo stato di salute della nostra attività (se aumenta di valore da un anno a un altro vuol dire che stiamo crescendo bene) 
  • valutare determinate scelte di investimento (se investo in questa attrezzatura piuttosto che in personale come può variare il valore della mia attività…).

In definitiva…

Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato.”                                                                                                            A.Einstein